Il sorgo è un cereale resiliente, ovvero riesce a resistere agli stress senza pregiudicare il suo sviluppo. Ha qualità uniche che lo rendono resistente alle condizioni meteorologiche estreme e capace di adattarsi al cambiamento climatico inclusi gli agroecosistemi aridi e semi-aridi. La grande tolleranza alla siccità, al caldo e al ristagno idrico lo rende una coltivazione capace di mantenere adeguata la produttività degli agricoltori.
Laddove altri cereali faticano, il sorgo può far fronte meglio agli stress climatici. Ha radici profonde (fino a 2 metri) che raggiungono l’umidità dei livelli più profondi del terreno. Riesce a restare dormiente durante i periodi di siccità e riprende lo sviluppo quando piove o viene irrigato.
Un altro aspetto importante, che interessa i consumatori, è la capacità di maturare senza l’uso di fertilizzanti chimici e neppure agrofarmaci. Il tema è molto dibattuto a causa sia dell’inquinamento ambientale che delle interazioni tra alcune sostanze chimiche e l’alterazione del microbiota intestinale o lo sviluppo dell’allergia sistemica al nichel.
Il sorgo è infatti un cereale naturalmente privo di glutine, ricco di fibre, proteine, ferro, zinco e magnesio. Alcuni esempi di prodotti a base di sorgo che sono adatti alla dieta senza glutine includono la pasta di sorgo, la farina di sorgo e bevande vegetali.
I benefici per la salute derivano in gran parte dai composti fenolici, dai tannini, dagli antociani e da altri antiossidanti che non si trovano in livelli simili in altri cereali.
Una considerazione importante va fatta sulle vitamine del gruppo B che sono sì presenti nel sorgo ma che, essendo termolabili e idrosolubili, svaniscono nei processi di trasformazione ma soprattutto di cottura (in forno se farina, in acqua se pasta o chicco). È fondamentale valutare l’alimento che va cotto nei valori nutrizionali rilevati sul“pronto all’uso” e non da crudo.
I chicchi di sorgo hanno un alto contenuto di carboidrati (circa il 65%) costituiti fondamentalmente da amido, che viene digerito più lentamente rispetto a quello di altri cereali. I pochi lipidi sono costituiti da grassi insaturi (circa il 3%).
100 gr di sorgo contengono approssimativamente:
60 gr di sorgo contengono approssimativamente:
La buona presenza di fibre aiuta l’organismo a smaltire il colesterolo cattivo LDL in eccesso. Ne trae giovamento anche il sistema cardio circolatorio, che viene protetto dall’arteriosclerosi e da altre patologie. Il quantitativo di grassi insaturi contribuisce ad aumentare aumenta i livelli di colesterolo HDL (buono).
Il sorgo offre una serie di vantaggi significativi, ecco alcuni dei punti di forza di questo cereale:
Il sorgo si presta facilmente a tecniche di agricoltura conservativa come la lavorazione ridotta, le colture di copertura e la diversificazione delle colture che preservano il suolo e la biodiversità agricola riducendo al tempo stesso le emissioni di gas serra. È la coltivazione ideale per gli standard di agricoltura rigenerativa.
La coltivazione alternata di sorgo con legumi, verdure e altri cereali rafforza la resilienza attraverso sinergie colturali che stabilizzano i rendimenti in condizioni climatiche variabili.
La promozione di questo cereale migliora la qualità dei terreni, fondamentale per una produzione sostenibile e a lungo termine di alimenti ricchi di sostanze nutritive.
Il sorgo può offrire importanti benefici economici e sociali per le comunità agricole vulnerabili aride e semi-aride. La sua diffusione ha ricevuto meno sostegno politico e di ricerca rispetto a mais, riso e frumento. Tuttavia le prove dimostrano che il sorgo ha resa economica netta per ettaro più elevata sebbene coltivato in zone marginali inadatte ad altri cereali.
No, il sorgo NON contiene glutine. È naturalmente privo di glutine, il che lo rende una scelta sicura per le persone celiache.
Questa caratteristica rende il sorgo una scelta popolare per coloro che seguono una dieta senza glutine, o che devono evitarlo a causa di problemi di salute.
Recentemente, diversi studi hanno dimostrato che il microbiota intestinale (GM, gut microbiota) può essere influenzato e alterato da diversi tipi di inquinanti ambientali, inclusi alcuni pesticidi.
Il GM rappresenta l’insieme di batteri, funghi e virus residenti nell’intestino che hanno relazioni mutualistiche con tutto il nostro sistema. Il microbiota intestinale funge da interfaccia tra gli alimenti, consente l’assimilazione dei nutrienti, aiuta la digestione delle fibre, partecipa alla sintesi di alcune vitamine e aminoacidi e regola l’assorbimento degli acidi grassi, del calcio e del magnesio inoltre è indispensabile il mantenimento della barriera intestinale, protettiva contro microrganismi patogeni e tossine.
La perdita di stabilità di un microbiota sano porta al passaggio dall’eubiosi alla disbiosi e, di conseguenza, a condizioni patologiche che vanno dal danno infiammatorio alle malattie cronico-degenerative, compresi tumori e disturbi neurologici. Studi in vitro, in vivo ed epidemiologici hanno collegato l’esposizione umana ai pesticidi a diverse malattie croniche. La nostra filiera è garantita non solo dalla certificazione biologica ma anche dalla completa trasformazione gluten free.
In termini di sicurezza alimentare, il sorgo è il cereale con il più basso contenuto di aflatossine, stimate a 0,05 PPM. Il limite attualmente previsto dalla Comunità europea nei cereali (eccetto il mais) è di 0,10 PPM (Reg UE 165/2010). Le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova soprattutto in zone caratterizzate da clima caldo e umido.
Si prevede che il cambiamento climatico avrà un impatto sulla presenza di aflatossine negli alimenti in Europa. Hanno proprietà genotossiche e cancerogene quindi l’esposizione del consumatore deve essere mantenuta quanto più bassa possibile. Le aflatossine possono essere presenti anche nella arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta. L’aflatossina B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti in termini di genotossicità e cancerogenicità.
I composti fenolici e i composti liposolubili isolati dal sorgo avvantaggiano il microbiota intestinale. Gli alimenti prebiotici contengono ingredienti non digeribili e, quando consumati, forniscono un ambiente benefico nell’intestino affinché i batteri buoni, compresi i probiotici, possano prosperare. I prebiotici più comuni nella nostra dieta sono fibre alimentari che non vengono digerite e raggiungono l’intestino crasso, il microbiota. Diventano quindi disponibili per essere utilizzati dal microbiota per promuovere i batteri buoni e sopprimere la crescita di batteri cattivi. Questa combinazione di fattori che includono i prebiotici nel nostro modello alimentare ha un effetto cumulativo sul microbiota del colon.
La dottoressa Nancy Turner, professoressa associata e direttrice del TAMU Space Life Sciences Training Program presso la Texas A&M University, spiega: “Il nostro gruppo di ricerca ha dimostrato che le crusche di sorgo contenenti polifenoli sono in grado di modificare il microbiota in modo da supportare la salute intestinale. Alcuni dei cambiamenti nell’ospite includono la riduzione dei marcatori dei processi infiammatori.”
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